In Guatemala, il sistema scolastico prevede un ciclo primario obbligatorio di sei anni (7-12 anni) e un ciclo secondario di cinque anni (13-17 anni).

La scuola superiore comincia solitamente alle 8:00 e finisce alle 14:00; le lezioni si svolgono dal lunedì al venerdì, mentre il sabato non si va a scuola.

In ogni territorio esistono sistemi scolastici ed educativi definiti dalle istituzioni politiche che danno la forma alla scuola nazionale: questa è il prodotto della storia politica, economica e culturale di un paese.

La Costituzione guatemalteca sancisce che lo Stato deve consentire a tutti i cittadini di ricevere un’istruzione gratuita e che nessuno deve essere discriminato. Ciò significa anche che la popolazione indigena ha diritto a un insegnamento bilingue.

Benché il Guatemala abbia compiuto notevoli progressi in campo educativo, il problema delle disparità sociali rimane acuto: specialmente nelle aree rurali, gli insegnanti tendono a non essere sufficientemente formati, e mancano materiale didattico e metodi adeguati per un insegnamento rispettoso delle differenze culturali e linguistiche del paese (fonte: Unicef).

Frequentare la scuola è difficile, soprattutto nelle zone rurali, spesso gli edifici scolastici sono lontani dai villaggi, e i bambini devono percorrere molti chilometri a piedi per raggiungerli. Le classi sono numerose, e il numero degli insegnanti è esiguo, poiché ve n’è uno ogni 40 bambini circa.

Anche se lo Stato ha sancito l’obbligo scolastico, vi è un’alta percentuale di bambini (circa l’8%), nelle zone rurali, che pur essendo in età scolare non s’iscrive a scuola.

La percentuale di bambini bocciati nel ciclo primario è molto alta: ben il 44%. Si tratta di un problema molto grave, poiché i bambini che subiscono una bocciatura interrompono subito gli studi. Solo il 3% de bambini bocciati ripete l’anno, gli altri non fanno più ritorno a scuola.

Tutti questi fattori favoriscono un alto livello di analfabetismo: in Guatemala gli analfabeti sono 3 milioni, e di questi l’80% vive nelle campagne. La maggior parte è costituita da donne, in quanto le famiglie ritengono spesso che sia inutile far studiare le bambine, e preferiscono impiegarle nei lavori domestici.